venerdì 30 marzo 2012

CANTAMI O DOLCEZZA

Le note dolci sono irresistibili

Una volta è alta, l’altra è bassa.
Nel linguaggio culinario del meridione, Pasqua equivale a dire Pastiera; le massaie partenopee la preparano di solito il giovedì o il venerdì santo ma nelle pasticcerie la si trova ormai tutto l’anno.
La leggenda narra che la sirena Partenope, oggi simbolo della città di Napoli, che abitava le acque del golfo, ogni primavera salutava le genti, deliziandole con il suo bel canto. Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che gli abitanti ne rimasero colpiti e accorsero in mare ammaliati dal dolce canto della sirena e dalle parole d’amore che ella aveva musicato.
Per ringraziarla, gli abitanti le donarono farina, ricotta, uova, grano, fiori d'arancio, spezie e zucchero: sette doni della natura consegnati dalle mani di altrettante fanciulle fra le più belle dei villaggi.
Partenope depose le offerte ai piedi degli Dei che mescolarono gli ingredienti con arti divine, dando vita alla prima Pastiera, un dolce ancora più irresistibile del canto della sirena.
Con i canditi, con crema pasticcera, aromatizzata alla cannella o con frolla al cioccolato bianco, ogni composizione risuona un aroma diverso ma davanti ad una fetta di pastiera non c’è nota che tenga e non rimane altro da fare che accordare le papille gustative!


PASTIERA NAPOLETANA - dosi per 2 pastiere - vai alla ricetta

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